Gertrude (La Monaca di Monza) - Descrizione

Vittima dell'iniqua legge del maggiorasco, costretta, suo malgrado, a farsi monaca, il Manzoni studia la psicologia di un'anima fiacca, abulica, inerte, che si lascia circuire dalla turpe opera di seduzione dei genitori, specie del padre, del principino, di monache, che dimentiche del proprio dovere e del rispetto alla personalità, sono tutti presi dall'interesse di sacrificare la poverina al loro egoismo cieco e brutale. "La storia di Gertrude ha la terribilità di una tragedia, che fa meditare e fremere, scrive il Nicoletti. Le pagine che l'autore le ha dedicato sono le più potenti del romanzo; sembrano lunghe e sono sobrie, sembrano indugiare nell'analisi più minuziosa, e sono la sintesi insuperabile di una vita complessa e dei costumi di un secolo". Gertrude nata per amare, per la vita libera da ogni costrizione, bella e ricca, accetta fatalmente un destino aborrito e diventa suora, né sa trovare nella religione la forza per resistere alle tentazioni, e si ribella al giogo cui si è sottoposta per mancanza di volontà. Da qui l'intrigo amoroso con il triste Egidio; la catena dei peccati la stringe sempre più: menzogna, odio, delitto. Convinta del proprio diritto di creatura privilegiata, riesce a sottrarsi ai doveri e alle consuetudini della vita monastica, a farsi notare per il suo spirito mondano, possiede un appartamento tutto suo, viveseparata dalla comunità, è la signora, non suor Gertrude, e così viene travolta da un turpe amore, da una passione violenta che la trascina nel fango, senza possibilità né di ribellione, né di pentimento. E di colpa in colpa, di delitto in delitto, non può resistere al comando di Egidio, e consegna Lucia ai manigoldi che la rapiscono. Il personaggio storico Marianna de Leyva, figlia di Virginia Marini e del principe Martino de Leyva, feudatario di Monza, fu oggetto di parecchi studi anche recentissimi, che narrano tutta la tragedia dell'infelice, il processo e l'espiazione de' suoi peccati. Naturalmente il Manzoni che lesse gli atti processuali a carico di suor Virginia Maria de Leyva, riassume la parte più pericolosa della storia della signora di Monza ne I Promessi Sposi con due parole: La sventurata rispose: uno dei più potenti e pietosi scorci della narrativa italiana.

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